FLARISOFT-RIVENDITORE NOVISOFT-RIVENDITORE ORDERMAN-RIVENDITORE CUSTOM-SOFTWARE PER ALBERGHI-SOFTWARE PER RESIDENCE-SOFTWARE PER VILLAGGI-SOFTWARE PER CENTRI ESTETICI-SOFTWARE PER CENTRI BENESSERE-SOFTWARE PER PARRUCCHIERI

  • Home
  • Software per Centri Estetici
  • Software per Parrucchieri
  • Software per Studi Medici
  • Hardware
  • Utility & Software
  • Contatti
  • Blog e News
  • Scarica Primo Free

IMPOSTA DI SOGGIORNO: UNA TASSA “ALL’ITALIANA” LA APPLICA CIRCA IL 10% DEI COMUNI ED OSCILLA DA 0,20 A 5 € AL GIORNO A PERSONA PER UN INTROITO DI 150 MILIONI DI EURO

27/7/2012

 
 “L’imposta di soggiorno è una tassa sui consumatori le cui
modalità di applicazione e di esenzione sono un tale condensato di
fantasia
difficile da spiegare non solo ai turisti italiani ma ancor
di più agli stranieri”. È il commento del Presidente di Federalberghi,  Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di una capillare analisi,  consultabile sul sito della Federazione e svolta in collaborazione con Mercury  Srl, su una tassa invisa al 72% degli italiani (indagine Federalberghi-Dinamiche  2007).

“Finora-prosegue Bocca- è stata adottata da quasi il 10% dei
 Comuni
che la legge autorizza, con tariffe che oscillano dagli
0,20 ai 5 Euro al giorno a persona, ma un altro 5% si appresta a  vararla, per un gettito complessivo stimato per il 2012 in 150  milioni di Euro in larga parte destinati aripianare i deficit dei  singoli Comuni e non a migliorare la turisticità delle singole  località.

“La decisione peraltro di individuare l'esercizio ricettivo come
punto di prelievo è profondamente iniqua, -evidenzia il Presidente  degli Albergatori italiani- anche perché fa gravare l'onere dell'imposta e  dell'imposizione su una sola delle molte attività che traggono beneficio,  direttamente o indirettamente, dall'economia turistica.

“L'imposta di soggiorno dovrebbe essere abolita e le funzioni
svolte dagli enti locali in campo turistico dovrebbero essere finanziate  mediantecompartecipazione degli stessi al gettito IVA di tutte le  attività produttive, non solo terziarie, che traggono beneficio dall'economia  turistica”.

Ecco alcuni esempi che mostrano in modo  lampante come la tassa sia un crogiuolo di fantasia.
 
ESENZIONI PER I MINORI - Per una  famiglia con figli piccoli
che volesse visitare unalocalità d’arte, a Napoli sono  esentatii minori fino a  18 anni, a Firenze l’esenzione arriva fino a 12
anni,
a Roma e Veneziafino a  10 anni, ma se la stessa
famiglia volesse andare in una località  termale a Tivoli, per esempio, l’esenzione  riguarderebbe i figli fino a 2 anni, a Montecatini fino  a 10 anni, aFiuggi fino a 12  anni ed a Chiancianofino a 13 anni.

Per non parlare delle località marine con Viareggio che esenta fino a 18 anni, Rimini e Giardini  Naxos fino a 14  anni,San Benedetto del  Tronto fino a 12  anni (esteso a 13 anni se compiuti durante il  soggiorno), Villasimius fino a 10 anni, Peschici fino a 10 anni, ma se si gira l’angolo del  Gargano e si va a Vieste l’esenzione sale a 14 anni,  mentre a Cassano allo Ionio (provincia di Cosenza) la tassa si applica oltre i 4  anni.

Ed ancora le località lacuali  dove a Stresa (Lago Maggiore) l’esenzione copre fino a 6 anni, ad  Orta San Giulio (Lago d’Orta) fino a 10 anni, a Bellagio (Lago di Como) fino ad 11 anni, a Salò fino a 12 anni, ma  se si attraversa il Lago di Garda e si va a Gardal’esenzione sale a 14  anni.

O quelle montane dove in Val  d’Aosta l’esenzione copre per tutti i Comuni i minori fino a 10 anni  (qualora beneficino di tariffe gratuite), a Sondrio arriva a 14  annied a Sestriere a 16 anni. 

Altrettanta fantasia la troviamo nella  variegata casistica tariffaria.
 
LE TARIFFE  DELL’IMPOSTA - A Borgia(provincia di Catanzaro) l’imposta  vale 0,75 Euro per ogni stella a persona per notte fino ad un massimo di 15  notti, a Ischia da 0,90 a  3 Euro (a seconda della classificazione) a persona per  notte con un massimo di 7 notti,  a Manerba del Garda da 0,50 a 2 Euro (a seconda
della classificazione) a persona per notte con un massimo di 21  notti, a Genova da 1 a 3  Euro (a seconda della classificazione) a persona per  notte con un massimo di 8 notti, ad Ancona da
0,50 a 3 Euro (a seconda  della tariffa) a persona per notte con un massimo di 15  notti, a Torinoda 1,30 a  4,90 Euro (a seconda della classificazione) a persona  per notte con un massimo di4 notti, a Milano da  1 a 5 Euro (a seconda della  classificazione) a persona per notte senza limite di  pernottamenti ed a Modena, martoriata dal terremoto, da  0,50 a 4 Euro (a seconda della
classificazione) a persona per notte senza limite di  pernottamenti.

LE REGIONI PIÙ  COLPITE - Al momento la Regione che conta più Comuni tassati è la  Toscana con 82 , segue il  Piemonte con 68, la  Valle d’Aosta con 40, la  Lombardia con 37, il  Veneto con 20, la  Campania con 16, la  Puglia con 13 ed ex equo forse  per prossimità territoriale la Sicilia  e la Calabria con  10.

L’IMPOSTA  ALL’ESTERO - Aprendoci ad una panoramica  internazionale, l’imposta di  soggiorno non si applica in  Irlanda, a Malta, in Portogallo e  nel Regno Unito. In  Spagnal’imposta esisteva, poi  è stata abolita. Ne è  prevista la reintroduzione per la sola Catalogna, a partire dal mese di novembre  2012, con un importo massimo di 2,50 Euro, esattamente la metà di quanto  previsto dalla legge italiana (5,00 Euro), ma per fare un esempio di
alberghi a 4 stelle a  Firenze l’albergo dovrà  chiedere al cliente 4 Euro mentre a Barcellona solo 1 Euro.
In Francia, infine,  l’importo massimodella taxe  de séjour è di 1,50 Euro per notte e per persona, giova però ricordare che oltralpe l’IVAsugli alberghi è pari al 7%, contro il 10% in Italia.

 “Insomma-enfatizza polemicamente Bocca-  un ginepraio concepito‘all’italiana’, che porta ulteriore danno all’immagine ed alla credibilità all’intero Paese, proprio in un momento nel quale di tutto abbiamo bisogno, tranne che di essere messi  alla berlina.

 “Inattesa dunque che il  Governo ed il Parlamento prendano in mano la materia, -conclude Bocca- la  Federalberghi ha elaborato una propria proposta di linee guida per la  corretta applicazione dell’imposta di soggiorno”.
 
LINEE GUIDA  FEDERALBERGHI
 
PER LA DISCIPLINA  DELL’IMPOSTA

1. EQUITÀ
Al fine di non introdurre turbative sul mercato, il comune che
introduce l'imposta deve applicarla a tutte le strutture ricettive comunque  denominate e quindi non solo agli alberghi ma anche le residenze turistico  alberghiere, affittacamere, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze,  case per ferie, agriturismi, appartamenti in affitto ad uso turistico nonché  strutture all’aria aperta quali campeggi e villaggi  turistici.

2. PROPORZIONALITÀ 
L'imposta dev'essere proporzionale al prezzo. Per tal via, è possibile
tener conto automaticamente di alcuni parametri oggettivi (categoria,  ubicazione, stagionalità, etc.), che altrimenti possono essere considerati solo  mediante una regolamentazione minuta, che - oltre a complicare inutilmente la  materia, rendendola poco comprensibile al turista - può anche risultare  regressiva.


3. UTILITÀ
Gli introiti dell'imposta di soggiorno devono essere nettamente
vincolati alla realizzazione di interventi in materia di turismo e di sostegno  alle strutture ricettive. Tali interventi, vanno ben specificati, nella natura  e soprattutto nella tempistica di attuazione. E’quindi necessario che i  regolamenti comunali adottino opportune garanzie volte ad assicurare il rispetto  del vincolo di destinazione del gettito ed a monitorarne l'effettivo  utilizzo.


 4. ESENZIONI
Devono essere esentati dal pagamento dell’imposta i residenti nel
comune, il gestore della struttura ricettiva e i suoi collaboratori, i minori e  gli anziani, i membri dei gruppi organizzati, gli autisti di pullman, le guide e  gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi  organizzati; i dipendenti pubblici in missione; i malati e coloro che assistono  degenti ricoverati presso strutture sanitarie; coloro che sono alloggiati nelle  strutture ricettive per far fronte a situazioni di emergenza; i pernottamenti  gratuiti, quelli in bassa stagione e quelli di durata  prolungata.


5. RESPONSABILITÀ
Il gestore della struttura ricettiva non può in alcun modo essere   ritenuto responsabile del mancato pagamento dell’imposta, né essere chiamato a  versare al comune somme che non ha incassato. La problematica non investe  unicamente l’ipotesi in cui il cliente si rifiuti di pagare l’imposta, ma si  estende anche ai casi, ben più frequenti, in cui gli alberghi ricevono il  pagamento del corrispettivo diverso tempo dopo che il cliente ha lasciato la  struttura ricettiva (ad esempio, i pagamenti effettuati dai tour operator e  dagli agenti di viaggio), così come ai casi in cui l’albergo non riceve il  pagamento del corrispettivo (ad esempio, clienti morosi o  inadempienti).


6. ONEROSITÀ
Occorre dedicare adeguata considerazione ai costi che l’imprenditore sostiene per lo svolgimento del ruolo assegnatogli dalla legge (personale  addetto all’attività di riscossione e rendicontazione, commissioni dovute alle  agenzie on line e ai gestori delle carte di credito e di debito, utilizzo delle  attrezzature e dei materiali di consumo, etc.) che dovrebbero essere  rimborsati.


7.  PROGRAMMABILITÀ
I contratti tra le strutture ricettive e i tour operator definiscono il  prezzo del soggiorno con un largo anticipo, anche superiore all’anno.
Analogamente, il prezzo viene definito da un anno all’altro per esigenze  connesse alla partecipazione alle fiere internazionali, allo svolgimento di campagne promozionali, alla stampa dei cataloghi e dei listini. Al fine di  evitare che il peso dell’imposta venga automaticamente traslato sul gestore  della struttura ricettiva, che non può richiedere il pagamento di un prezzo  superiore a quello contrattualmente definito o comunque già offerto al pubblico,  si rende necessario stabilire che le delibere comunali con le quali viene
introdotta l’imposta di soggiorno o ne viene determinata la variazione in  aumento entrino in vigore dodici mesi dopo l’approvazione della delibera  stessa.


8. COINVOLGIMENTO
Il comune deve coinvolgere gli operatori, tanto nella fase di  istituzione dell’imposta quanto nella fase di definizione della destinazione  delle risorse e di verifica del loro impiego. L’intervento delle associazioni  rappresentative delle strutture ricettive concorre ad elevare la qualità della  regolamentazione, evidenziando eventuali problemi ed immettendo nel flusso  decisionale informazioni sull’impatto del  provvedimento.

Imposta di soggiorno - rapporto Federalberghi Luglio 2012

27/7/2012

 
Leggi il rapporto sullo stato di attuazione dell'imposta di soggiorno, 
realizzato da Federalberghi con la collaborazione tecnica di Mercury e Ista
Imposta di soggiorno rapporto Federalberghi luglio 2012.pdf
File Size: 1565 kb
File Type: pdf
Download File

    Author

    Melchiorri Serafino

    Archives

    Marzo 2015
    Luglio 2014
    Aprile 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Gennaio 2014
    Dicembre 2013
    Maggio 2013
    Aprile 2013
    Gennaio 2013
    Novembre 2012
    Ottobre 2012
    Settembre 2012
    Luglio 2012
    Giugno 2012
    Gennaio 2012
    Dicembre 2011

    Categories

    Tutto
    Camera Di Commercio Di Teramo
    Decreto Legge
    Ericsoft Software Solution
    Federalberghi
    Fiere Ospitalità E Ristorazione
    Hardware Custom
    Hardware Orderman
    Imposta Di Soggiorno
    Normativa Legislativa Hotel
    Primo Software Solution
    Regione Abruzzo
    Regione Marche
    Telematico Hotel

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.